by *elisatron* http://www.milanox.eu/category/memorie-di-una-flaneuse/
con il Grande Freddo, la flâneuse si è fermata.
così, come succede spesso quando non ci si muove, è rimasta intrappolata nei suoi pensieri, che col tempo si sono infittiti e ingarbugliati. come i cavi e i fili elettrici, che se ci fai caso, più cerchi di districarli e più loro si aggrovigliano.
non vagabonda per la città, né a piedi, né in bicicletta. non porta a spasso nessuna tartaruga. voleva farlo tanti anni fa con pettine chic, un cricetino russo, ma non trovò mai un guinzaglio adatto al suo piccolissimo collo. e lui morì di tumore. però ebbe una vita dignitosa, vivendo libero da gabbie, in una minuscola città-labirinto, fatta di tunnel di cartone, saliscendi pink, morbidi nidi e confortevoli nicchie.
ieri però c’era san lazzaro
il consueto appuntamento prenatalizio con la critical mass pomeridiana. e così, complici sole e cielo blu, si è imbacuccata per bene ed è uscita sulla ricicletta di lattine riciclate.
no, non era terribile il gelo. semplicemente la temperatura oscillava tra i -6°C e +1°C, con un’umidità media pari all’82%.
http://www.ilmeteo.it/portale/archivio-meteo/Milano/2010/Dicembre/18
la flâneuse, vogliamo ricordarlo al lettore non onnisciente, ama la lentezza, detesta la fretta, non ha urgenze ed è pigra. la nostra, poi, si perde facilmente nelle strade, ma anche in riflessioni di dubbia utilità; temporeggia, confronta scelte, indugia nelle decisioni.
e così, tra un tergiversare e l’altro, quando è arrivata all’appuntamento con quaranta minuti di ritardo, un fischietto e tanta voglia di fondersi in un tutt’uno con la massa, non c’era più nessuno.
no, non c’era più nessuno in XXIV maggio.
ha chiesto a due venditori ambulanti, l’hanno mandata al mercato comunale, in mezzo alla piazza, dove riparano biciclette. è stato allora che ha deciso: a breve il sole sarebbe tramontato, c’era una bella vista sul naviglio, un cielo arancione giallino.
si è chiusa in un posto di pizze al trancio, perché alle 16 e 15 ancora non aveva trovato il tempo per mangiare. si è seduta, ha chiesto un bicchier d’acqua di rubinetto e un pezzo di pizza. ha sfogliato un orrendo giornaletto mai visto, anche se si chiamava VISTO, e ha scoperto l’esistenza di un tristissimo sottobosco di personaggi allucinanti: quasi famosi che non saranno mai famosi, cronaca nera mescolata a cronaca rosa, la cugina di una ragazza uccisa e la neo-fidanzata magra di un ex partecipante del grande fratello che era stato obbligato a uscire dalla casa per aver bestemmiato. la neo-fidanzata, tinta, tatuata e magra, aveva tacchi e spillissimo e un paio di hot pants di jeans, quelli aderenti e da sexy girl, però lei era così magra che le stavano larghi.
“per caso hai visto un gruppo di biciclette?” ha chiesto alla ragazza della pizza.
“ma tante intendi?”
“sì, sì, tantissime”
“no, le avrei viste da qui.” le ha risposto la ragazza gentilmente.
“ah, ok. grazie”
la flâneuse è uscita. ha dato un’occhiata alle macchine.
loro sì, sono tantissime.
che peccato.