Archive for December 11th, 2007

11th December
2007
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x scrivergli

> Olivier Théron
> N ecrou 10569
> cellule 143A 1er MH2
>
maison d’arrêt Seysses
> 31603 Seysses
> FRANCE

 

COMUNICATO

Il 30 novembre scorso Olivier Théron, fondatore della
vélorution
tolosana, è stato incarcerato presso la prigione di Seysses a
seguito
della decisione del Procuratore di Tolosa per scontare una
pena
detentiva di 7 mesi.

Non conosciamo ancora le circostanze esatte
del suo arresto, tuttavia
sappiamo che i poliziotti l’avevano avvicinato il
martedì precedente
al mercato bio del Campidoglio dove aveva appena
installato il
"garage-volante" e hanno confiscato-rubato il suo stand e la
cassetta
degli attrezzi dell’associazione. Sono stati ritrovati più
tardi
presso il deposito della polizia, senza che nessuna segnalazione
di
questo intervento fosse registrata al commissariato. Colmo
della
stranezza Olivier si era recato personalmente al
commissariato
mercoledì 28 novembre, in seguito alla scomparsa delle sue
cose, gli
era stato comunicato che non c’era mandato di cattura al suo
riguardo.

Giovedì pomeriggio i poliziotti l’hanno avvicinato di nuovo
alla
ciclofficina o nei dintorni della ciclofficina dell’associazione
sita
a Mix’Art Myrys. Gli avvenimenti successivi non possono
essere
comunicati perché ancora parziali, ma ciò che si delinea, sono
delle
condizioni di arresto completamente fuori dalla procedura
"normale"
con un passaggio al commissariato caratterizzato da nuove violenze
e
durante il quale è apparso chiaro che i poliziotti hanno
deliberatamente
approfittato dei funerali del figlio di un amico che
riuniva molte persone
del suo ambiente, venerdì, per agire contro
Olivier.

Olivier ed i
membri dell’associazione Velorution non hanno mai smesso
di contestare e di
denunciare la detenzione a danno di Olivier.  I
capi d’imputazione a suo
carico sono:
* oltraggio a ministro per lancio di yogurt sull’automobile di
Sarkosy (4 mesi)
* intralcio alla circolazione e resistenza a pubblico
ufficiale
all’epoca del suo arresto nell’aprile 2005 alla fine di
una
manifestazione di ciclisti (2 mesi)
* oltraggio a magistrato sotto
forma di lettera inviata al giudice (1
mese), lettera che enuncia i
molteplici impedimenti ai diritti
elementari della difesa come per esempio il
rifiuto sistematico di
fornire la copia del dossier di accusa,
l’insabbiamento di qualsiasi
elemento e prova che attesti i maltrattamenti e
i metodi irregolari
adoperati dalla polizia, il rifiuto di accogliere i
reclami (denunce)
depositati dall’associazione e da Olivier stesso, e, in
modo generale,
le condizioni nelle quali si sono svolti i processi.

I
conflitti di Olivier con la giustizia tolosana sono cominciati nel
2002, anno
dell’apertura del primo laboratorio della Vélorution,
quando è stato
incolpato per "oltraggio a pubblico ufficiale" seguito
ad un fermo per essere
passato con il semaforo rosso in bici. Dopo
avere denunciato pubblicamente
alcune menzogne e macchinazioni della
polizia in seguito al suo arresto, si è
ritrovato nel mirino di una
piccola frangia di questa corporazione
professionale a Tolosa. Il
lancio di yogurt sull’automobile ministeriale nel
febbraio 2004 a
seguito delle sue confessioni pubbliche e mediatiche sulla
natura del
suo atto, ha permesso un accanimento contro di lui da parte
della
polizia e dei magistrati che ha inaugurato l’era di Sarkosy
in
Francia.

La decisione del procuratore di mettere in cella Olivier è
una
decisione politica. Nessuno dei fatti incriminati ha causato
danni
corporali, materiali o finanziari se non quelli
subiti
dall’associazione e da Olivier stesso. La sola ragione per la quale
si
trova oggi in prigione, è che non ha mai voluto sottomettersi, né
alle
ingiustizie né alle intimidazioni né alle pratiche di certi
poliziotti
che fanno i propri comodi con le leggi e godono di un
privilegio
sempre più insopportabile in questo paese, quello di non essere
mai
disturbati o messi sotto accusa. È andato fino in fondo del
suo
percorso senza perdere mai il suo coraggio. È la ragione per la
quale
è oggi in prigione. Perché per il resto, si occupa di biciclette
e
dedica il suo tempo e la sua energia a quelli e quelle che le
prendono
in prestito. Coi laboratori di riparazione, di recupero e
di
riciclaggio, ha messo in opera uno strumento collettivo prezioso
per
l’autonomia dei ciclisti. Raggiunto da altri vélorutionnaires,
ha
aperto una breccia, un’alternativa concreta, per rompere la
logica
della dipendenza dall’automobile con le sue ripercussioni nefaste
sul
controllo delle nostre vite.

Temiamo che gli venga riservato un
trattamento duro in prigione perché
l’obiettivo è non solo di isolarlo, ma di
renderlo fragile.

Il nostro solo obiettivo, che tutti sappiano, è che
esca di prigione! Subito!

Vélorution Toulouse

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